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Nuovo materiale per la scuola grazie ai 16.540 Buoni Esselunga

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L'iniziativa Buoni Scuola Esselunga

L’iniziativa Buoni Scuola Esselunga

Sono in tutto 16.540 i Buoni Scuola dell’Esselunga raccolti dalla Scuola della Comunità Ebraica nei mesi dell’iniziativa della catena di supermercati.

Con questi buoni è stato possibile  prendere per la scuola (sulla base delle necessità della scuola elementare e della scuola media condivisa anche con l’IT) i seguenti premi:

N° 2 LIM comprensive di videoproiettore di ultima generazione

N° 1 Proiettore multimediale di ultima generazione

N° 4 notebook

N° 2 desktop

N° 1 stampante laser

Un ringraziamento va anche alle mamme che gentilmente si sono offerte per registrare i buoni sul sito dell’Esselunga.


Il pericolo viene dal Web: insegniamo ai bambini a navigare in rete

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Dammi1cinqueLOGORete e sicurezza: insegnanti e genitori lavorano insieme a Scuola
Con il blog dammi1cinque, ideato dal gruppo Horim per le quinte elementari, prosegue il progetto della Scuola sull’uso consapevole di internet

Sensibilizzare i ragazzi a un uso consapevole di internet, rendendoli coscienti delle grandi possibilità di questo strumento, ma anche dei possibili rischi legati a queste tecnologie: è questo l’obiettivo principale del blog dammi1cinque (dammi1cinque.wordpress.com), lanciato quest’anno nelle quinte classi della primaria  delle Scuole della Comunità. Con una grafica giovane, il blog si propone come luogo in cui i bambini possono innanzitutto imparare come si utilizza questo strumento ai fini di una ricerca o per comunicare, nonché pubblicare i propri disegni e lavoretti, scrivere le proprie opinioni su temi scelti periodicamente dalle classi.
Vi è poi una sezione dedicata ai rischi del web, che spiega con un linguaggio chiaro e “a misura di bambino” quali sono i pericoli in cui si può incorrere – cyberbullismo, sexting, sindrome di Hikikomori, phishing, ecc.. – e come difendersi in ognuna di queste situazioni. Infine, qualche insegnamento etico visto in chiave ebraica, come quello di non peccare di “lashon harà” (maldicenza) postando commenti offensivi su qualcuno che, grazie alla Rete, possono essere divulgati a tante persone insieme e che rimangono per molto tempo disponibili.
Ad affiancare i bambini sono innanzitutto le morot Elena, Olga e Alisa, insieme ad Andrea e Beny, due ragazzi delle superiori di secondo grado, particolarmente attenti a queste tematiche, che dopo avere realizzato il blog sono stati coinvolti come “peer educator” e ricevono crediti formativi. Inoltre, il gruppo Horim partecipa al progetto, postando sul blog articoli di approfondimento, supportato dall’aiuto delle mamme delegate, Susanna Liscia e Adina Sioni.
Il progetto, ideato da un team del Gruppo Horim (composto dall’ideatore e coordinatore Vittorio Modena e da Miriam Friedenthal, Timna Colombo e Naghmeh Etessami), è stato fin dall’inizio fortemente sostenuto dalla coordinatrice didattica Claudia Bagnarelli e dalla vicaria Diana Segre, nella convinzione che i genitori insieme alla scuola possano guidare i ragazzi nel loro approccio con la Rete. «Il progetto blog per le quinte è di fondamentale importanza per tutte le istanze che concorrono a rendere i nostri bambini dei fruitori responsabili della rete – spiega morà Diana -. Il programma insegna a muoversi in rete, per capire quali fonti possano essere attendibili per attingervi informazioni; in secondo luogo, il blog vero e proprio della classe permetterà ai bambini di capire come essere protagonisti della rete in modo consapevole e come partecipare in maniera rispettosa alla vita collettiva, rappresentando se stessi attraverso lavori che mostrino il meglio di noi… Da qui si arriva alla parte essenziale del progetto, ovvero l’analisi delle azioni in Rete per poter prevenire, riconoscere, bloccare, atti di cyberbullismo».
Il blog dammi1cinque fa parte del più ampio progetto “Muoversi con consapevolezza in Internet e sui social network” ideato dal gruppo di genitori volontari e messo in pratica in collaborazione con la scuola. Il concetto alla base dell’iniziativa è molto semplice: i nostri figli sono dei tipici esempi di “nativi digitali”, che “smanettano” sul computer e sullo smartphone già prima di andare alle scuole medie. È dunque importante, oggi più che mai, insegnare loro fin da subito a utilizzare il web in modo corretto, sfruttandone le infinite potenzialità, senza però incorrere nei pericoli che esso presenta o anche, senza adottare dei comportamenti scorretti nei confronti degli altri.
Partendo da questa premessa già alla fine dello scorso anno scolastico i due ragazzi delle superiori che partecipano oggi al blog hanno incontrato allievi delle quinte di allora per capire direttamente dai bambini che rapporto hanno con internet e dare loro dei primi consigli per un utilizzo corretto. Un secondo importante step del progetto è stato l’incontro “Io clicco positivo” destinato ai genitori, realizzato a maggio in collaborazione con la onlus Pepita, attiva da anni nelle scuole italiane con progetti volti a contrastare i fenomeni di bullismo legato al web. Insieme al suo presidente, Ivano Zoppi, e all’avvocato Marisa Maraffino, specializzata in questioni legali legate alla Rete, i genitori presenti hanno potuto riflettere su temi di primaria importanza: dal tempo spropositato che i ragazzi dedicano a queste tecnologie, ai reali pericoli di bullismo sempre più frequenti. Per il futuro sono tante le idee con cui procedere in questo importante percorso: oltre a continuare negli anni con il blog nelle classi quinte, vi è la volontà di sviluppare un percorso ad hoc anche per gli ordini delle superiori di primo e secondo grado sul corretto uso di internet, che vedrà la collaborazione dei docenti e dei genitori. Infine, l’idea è di formare sempre più ragazzi che come “peer” possano andare nelle classi degli altri ordini a portare la propria esperienza e conoscenza. Una possibilità, questa, che una scuola con tutti gli ordini come la nostra può vantarsi di poter dare a tutti.

Alla primaria si fanno i saponi e si dipinge con la natura!

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saponi1Fare un acquarello con il cavolo rosso, la curcuma, caffè e mirtilli. Creare un sapone alla camomilla, al caffè o al cioccolato. E ancora: costruire un nido per uccellini e insetti. Sono queste le belle e originali attività che i bambini delle primarie della Scuola della Comunità ebraica hanno svolto a gennaio insieme alla bravissima giardiniera della scuola, Maria Cristina Cesana. Sue le proposte dei laboratori, che hanno entusiasmato i bambini che li hanno svolti.

L’idea di fare dei laboratori legati alla natura fa parte del più ampio progetto ‘green’ lanciato già l’anno scorso dal Gruppo Horim con la creazione dell’orto, la cui coltivazione riprenderà con la primavera.

Fondamentale è la collaborazione e l’entusiasmo delle morot della scuola, che hanno accolto con interesse il progetto, che, si spera, fiorirà ancora nel futuro!

L’associazione nazionale magistrati lancia il progetto “Adottiamo una Scuola”. Sally Mayer rispond

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palazzo-giustizia-milanoMi ritengo fortuna ad aver avuto l’occasione di accompagnare, insieme alla collega Rosmaria Manna, le classi quarta e quinta del nostra istituto Tecnico (RIM) ad una visita nel Tribunale di Milano. La professoressa Mann
a ha trovato presso il sito del MIUR il nuovo progetto: la sezione del distretto di Milano dell’Associazione Nazionale Magistrati ha deciso attuare il progetto “Adottiamo una scuola adottiamo la Costituzione”.

La nostra Scuola è stata la prima a partecipare al progetto ed è stata accolta il giorno mercoledì, 3 febbraio dal sostituto procuratore generale Gemma Gualdi e il consigliere della Corte d’appello Ada Rizzi che hanno risposto alle domande ed alle curiosità dei ragazzi sui temi della legalità e della giustizia. I magistrati hanno accompagnato la scolaresca presso un’aula ove si celebrava un processo penale al quale hanno assistito grazie al consenso del Presidente della Corte d’Assise.

È stata un’esperienza unica e particolare per i ragazzi che hanno potuto “entrare” nel vero mondo della giustizia e toccare con mano molti aspetti che spesso restano astratti. Successivamente, gli studenti di ciascuna classe potranno scrivere, disegnare o cantare le loro riflessioni sui temi: a) “Contro LE MAFIE, b) contro LE INDIFFERENZE”.

Tale breve componimento potrà essere letto, cantato, rappresentato nella giornata di lunedì 23 maggio 2016 dalle ore 9,00 in poi nell’Aula Magna Galli Alessandrini del Palazzo di Giustizia di Milano ove interverranno anche personaggi che si sono distinti nel loro impegno “contro le mafie e contro le indifferenze”.

Ringrazio Rosmaria Manna per la bellissima iniziativa

Un’Haggadà per tutti i bambini

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haggadà-osePer il prossimo Pesah tutti i bambini ebrei italiani di età compresa tra 0 e 10 anni riceveranno in dono dall’O.S.E. Italia, Organizzazione Sanitaria Ebraica – Assistenza all’Infanzia, “La mia Haggadà” disegnata da Lia Frassineti e tradotta per i bambini da Rav Benedetto Carucci Viterbi.

Per saperne di più abbiamo intervistato il Presidente dell’OSE dott. Giorgio Sestieri

Domanda: Qual è il motivo di questa iniziativa ?
Risposta: Questa idea nasce dal desiderio di ricordare e onorare il nome di Lazzaro Levi z.l. che oltre un secolo fa ha lasciato il suo patrimonio a tutti i bambini ebrei italiani affinchè potessero godere di vacanze marine. La Casa al Mare Lazzaro Levi di Caletta di Castiglioncello è stato uno dei più bei luoghi di incontro per la gioventù ebraica. Io stesso da ragazzo ho avuto il piacere di soggiornare a Caletta nel primo anno della sua ricostruzione.

Purtroppo la villa, di proprietà della Comunità Ebraica di Ferrara, è stata alienata e parte del ricavato è stato assegnato all’OSE perché a suo tempo ha sostenuto le spese di ricostruzione e per le sue attività a favore dell’infanzia.

Credo che Lazzaro Levi, al quale erano a cuore i nostri bambini, avrebbe apprezzato un’iniziativa di questo tipo, quindi ho ritenuto giusto ricordare la sua figura nella prefazione di quella che considero la più bella Haggadà realizzata per i bambini.

Domanda: Perché Caletta è stata venduta ?
Risposta: I tempi cambiano e con loro cambiano le mode e le esigenze. La Colonia di Caletta, anche se situata in ottima posizione geografica e circondata da ampio parco a pineta, risentiva degli anni, essendo stata ricostruita nel 1960. Le spese di manutenzione e di gestione erano notevoli e il personale addetto ai minori sempre più sempre difficile da reperire. Inoltre, per i soliti problemi economici, è mancata la volontà politica delle Istituzioni ebraiche di mantenere e sviluppare a Caletta attività ricreative e sociali per i ragazzi.

Domanda: Come sarà reinvestito il ricavato della vendita?
Risposta: Il ricavato viene suddiviso tra la Comunità Ebraica di Ferrara e l’OSE. Per quest’ultima garantisco che la quota assegnatale sarà integralmente destinata ad attività per i ragazzi. È un obbligo morale che abbiamo nei confronti delle volontà testamentarie di Lazzaro Levi z.l. che intendo rispettare e per questo sono in piena sintonia con tutto il  Consiglio dell’OSE.

Domanda: Come organizzerete la distribuzione delle Haggadot ?
Risposta: Alle piccole Comunità faremo pervenire i libri in funzione del numero dei bambini tra 0 e 10 anni iscritti; sarà loro cura provvedere alla consegna dei libri. Per le grandi Comunità di Roma e Milano stiamo organizzando due eventi. In particolare a Milano il giorno 6 Aprile 2016 alle ore 11.00 presso le scuole organizzeremo una grande festa per i bambini che verranno a ritirare l’Haggadà. Quelli che non verranno a potranno ritirare il libro presso la Comunità Ebraica di Milano.

DAY CAMP SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

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Cari genitori,
abbiamo il piacere di informavi che da quest’anno verrà attivato il Day Camp per la
scuola secondaria di primo grado.
L’obiettivo del Day Camp è l’acquisizione di competenze su tematiche extra
curriculari ma di assoluta attualità e modernità.
Periodo di svolgimento: 14 giugno al 22 luglio
Si prevedono 8 moduli formativi che di seguito verranno illustrati. Ogni modulo, a
seconda del programma previsto) avrà la durata di 12 ore settimanali (se di mattina)
o di 13,5 ore settimanali (se di pomeriggio + venerdì mattina). Ogni settimana ogni
allievo iscritto potrà frequentare due moduli formativi diversi.
La giornata del Day Camp dal lunedì al giovedì sarà così organizzata:
I° modulo (3h)
8.45 – 10.15
10.15 – 10.45 intervallo
10.45 – 12.15
Pranzo
12.00 -13.15
II° modulo (2,5h)
13.15 – 14.45
14.45 – 15.00
15.00 – 16.00
Venerdì mattina
II° modulo (3,5h)
9.00 – 10.30
10.30 – 11.00 intervallo
11.00 – 13.00
A ciascun allievo verrà anche fornito il pasto dal lunedì al giovedì.
Il numero minimo di iscritti per ogni modulo è di 10 allievi ed il numero massimo e di
15 allievi.
Il Day Camp si avvierà con un minimo di 30 allievi partecipanti complessivamente.
Al termine del modulo verrà rilasciato un certificato di partecipazione ed un
attestato di acquisizione di competenze.
Il costo per ogni settimana ad allievo iscritto alla Scuola Ebraica della Comunità è di
Euro 100.
Il costo per ogni settimana ad allievo non iscritto alla Scuola Ebraica della Comunità
è di Euro 120.
MODULI DIDATTICI PREVISTI
1) Fotografia e fotoritocco digitale
Il Workshop di pre – post-produzione fotografica è l’ideale per acquisire un flusso
di lavoro nel fotoritocco fotografico.
Il workshop ideale anche per coloro che desiderano avvicinarsi al software di
post-produzione digitale ed allo stesso tempo propedeutico per poter
eventualmente frequentare i corsi avanzati.
2) Produzione di siti web (Google site)
Google Sites è l’applicazione di Google che ti consente di costruire siti internet in
autonomia senza l’utilizzo di codice html e con pochi e semplici click. Con Google
Sites è possibile:
· creare un sito web
· aggiungere e modificare pagine autonomamente
· inserire immagini, video, mappe e moduli
· incorporare fogli di lavoro, calendari e altri documenti Google
· personalizzare il layout
· condividere il sito internamente o esternamente
3) Montare e creare video digitali
Il corso illustra le tecniche di montaggio digitale per scoprire i segreti della
produzione di filmati e videoclip. Durante il corso si impareranno le tecniche
di acquisizione del filmato, di gestione del videoclip, di controllo effetti e del
colore, di inserimento e modifica titoli e testo nel filmato, di creazione di
animazioni ecc.
4) La mia App – MIT App Inventor
Durante il corso vengono acquisite le competenze per l’utilizzo del software
App Inventor ideato da un gruppo di ricercatori del MIT che grazie al
linguaggio di programmazione a blocchi consente di sviluppare applicazioni
per smartphone e tablet Android.
5) Realizzare musica digitale
Durante il corso gli allievi verranno messi in condizione di utilizzare i
programmi per creare musica digitale (house, techno, pop, rock e tutti gli altri
generi) senza dover ricorrere ad uno studio di registrazione professionale.
Questi programmi sono chiamati sequencer e permettono di ricreare suoni di
molti (se non tutti) strumenti musicali che possono essere utilizzati per creare
brani di ogni genere. Tutto quello che ti serve per realizzare dei brani di buon
livello è un computer e tanta passione per la musica!
6) Bullismo: cos’è e come affrontarlo
Il corso si propone di sensibilizzare e istruire i ragazzi sulle caratteristiche del
fenomeno e dotarli degli strumenti per affrontarlo. Si prevede anche una
attività pratica in palestra.
7) Kosher Master Chef
Durante il corso verranno presentate le principali regole alimentari ebraiche
(animali kasher e animali che non lo sono, carne e latte, ecc.) Inoltre si
proporranno e realizzeranno alcuni piatti tipici ebraici.
8) Aspettando il Bar /Bat Mitzwà
Il corso consente di seguire una serie di lezioni propedeutiche alla
preparazione per il Bar / Bat Mizwà.

 
SCHEDA DI ISCRIZIONE
Nome e cognome alunno

___________________________________________
Classe ___________________________________________________________
Al fine di una migliore programmazione si prega di indicare i moduli didattici a cui si
intende partecipare
Modulo didattico

Sono interessato a:
Fotografia e fotoritocco digitale
Produzione di siti web
Montare e creare video digitali
La mia App – MIT App Inventor
Realizzare musica digitale
Bullismo: cos’è e come affrontarlo
Kosher Master Chef
Aspettando il Bar /Bat Mitzwà
Allego 50,00 Euro quale caparra per l’iscrizione.

Le IV linguistico e tecnico in scena il 25 maggio con “En voyage..sì viaggiare!”

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Grazie al finanziamento della Fondazione Scuola, anche quest’anno si terrà lo spettacolo delle classi IV Linguistico e tecnico “En voyage… sì viaggiare!”, regia di Sacha Oliviero.

Lo spettacolo si terrà il 25 maggio 2016, alle 9.20 di mattina, al Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano, nell’ambito del LAIV Action, festival organizzato dalla Fondazione Cariplo.

Vi invitiamo a guardare l’invito multimediale: cliccando sul link seguente e poi sulle frecce potrete visualizzare i video realizzati dagli studenti.

 

Giovedì 19 maggio una serata su sicurezza sul web

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Un interessante convegno rivolto a genitori e insegnanti, per approfondire rischi e opportunità  di Internet e conoscere quali sono gli strumenti più efficaci per far navigare i nostri ragazzi in sicurezza. E’ quello che hanno organizzato per giovedì 19 maggio il Gruppo Horim e la Scuola Ebraica di Milano nell’Aula Magna Benatoff della Scuola.

Intervengono: Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus, che si occupa di progetti con i ragazzi sul cyberbullismo, l’avvocato Marisa Maraffino, specializzata in questioni legali legate al web, la morà Elena Catella, maestra delle quinte classi della scuola primaria, che ha svolto quest’anno in classe con i bambini il progetto del blog dammi1cinque.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto Internet portato avanti da un team di genitori (composto dall’ideatore e coordinatore Vittorio Modena e da Miriam Friedenthal, Timna Colombo e Naghmeh Etessami), che già l’anno scorso ha lanciato il blog nelle classi.

Vi aspettiamo numerosi!

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Kosher internet: una serata istruttiva per genitori e bambini

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Affacciarsi al mondo della rete è una questione delicata per chiunque quando c’è da imparare da zero. Per chi lo ha fatto gradualmente, i più anziani, i pericoli sono comunque dietro l’angolo ma per i più piccoli la faccenda è molto più spinosa: è come affidare una Ferrari ad un neo-patentato: può andare dove vuole, può farlo in maniera facile e veloce, ma rischia di sbattere e una volta che succede non sa a chi rivolgersi. Per questo motivo, il Gruppo Horim – Genitori Scuola Ebraica assieme agli insegnanti, ha presentato “Kosher Internet”, una serata d’informazione e confronto con educatori, insegnanti ed esperti per comprendere assieme come muoversi nel far cogliere le potenzialità di Internet e dei Social Network alle nuove generazioni evitando gli svariati pericoli che questo mondo può presentare.

La serata, organizzata il 19 maggio da Vittorio Modena, Miriam Friedenthal, Timna Colombo e Naghmeh Etessami del Gruppo Horim e le quinte elementari coi relativi insegnanti è stata divisa in due parti. Durante la prima, dopo i saluti di Miriam Friedenthal e della coordinatrice didattica Claudia Bagnarelli, Vittorio Modena, coordinatore del progetto Internet, ha illustrato il piano dell’iniziativa raccontando le attività svolte e i traguardi futuri: «Dopo qualche incontro di confronto fra genitori ed insegnanti per capire come strutturare il programma, come introduzione all’argomento abbiamo voluto coinvolgere due giovani del liceo della Scuola, Andrea Tedeschi e Beni Hakimian che hanno tenuto dei corsi alla quinta elementare. Come idea centrale del progetto c’è stata la realizzazione del blog dammi1cinque». Quest’ultimo, raccontato dalla morà Elena Catella è il cuore del lavoro didattico, un blog in cui la diffusione di opinioni e l’approfondimento di certi temi suggeriscono il modo esemplare di come ci si muove nella rete.

Dal blog dammi1cinque:
Internet ha tanti vantaggi, ci permette di comunicare con chiunque, di fare ricerca su tutto e di trovare tutte le informazioni che vogliamo. Così noi ragazzi di quinta elementare abbiamo deciso di imparare a sfruttarla al meglio: ci darà una marcia in più rispetto alle generazioni passate. Però sappiamo anche che ci sono dei pericoli nell’utilizzarla troppo o male e ci faremo guidare da esperti per evitarli. Non vogliamo essere vittime di un cattivo uso della rete, né vogliamo essere noi a causare danni. Questo Blog ci aiuterà a conoscere la rete e a imparare a utilizzarla con efficienza e in sicurezza, ma soprattutto con tanto rispetto per gli altri!

La seconda parte della serata, mentre i ragazzini delle quinte elementari si sono spostati nel laboratorio informatico a scrivere un codice di comportamento per “una bella vita online”, era rivolta solo ai genitori. Per l’occasione hanno preso la parola due esperti del settore, Ivano Zoppi, Presidente della Cooperativa Sociale Pepita Onlus ed educatore e Marisa Maraffino, avvocatessa specializzata in questioni legali del web. Con i due esperti, i genitori presenti nell’Aula Magna, hanno potuto approfondire gli eventuali problemi che i ragazzi possono incontrare: «In Italia ci si sta concentrando troppo sul cyberbullismo (atto aggressivo mediante la rete) o il sexting (diffusione di immagini intime) intesi come problemi separati, ma il problema vero sta alla radice, nell’abuso della tecnologia: dobbiamo riempire il tempo dei nostri ragazzi ed educarli a saperlo sfruttare – afferma l’educatore Ivano Zoppi -. Il problema dei ragazzi con internet non è di cyberbullismo, ma di affermazione della propria identità».

Diverse le domande dal pubblico anche in occasione dell’intervento dell’avv.essa Marisa Maraffino, soprattutto sulle modalità di monitoraggio e controllo che istituzioni di educazione come la famiglia e la scuola devono fornire: «Il modo in cui ci si approccia ad internet è importante, poiché questa è una risorsa unica. Ma questa risorsa nasconde anche innumerevoli tipi di reati che vengono commessi quotidianamente e spesso mal puniti. Educare significa dare al ragazzo gli strumenti per la sua personalità e la sua vita, non solo regole e punizioni».
L’avvocatessa ha avuto modo di raccontare anche di un suo progetto passato con la Procura e l’Università Cattolica per aiutare gli adulti vittime di reati sul web: «Non parlare di ciò che succede è un comportamento umano per tutti e per i bambini a maggior ragione. Sono proprio i lavori come il vostro che suggeriscono la strada dell’attenzione a riguardo, un’attenzione di precauzione che deve essere accompagnata da una supervisione chiara e completa da parte vostra» ha affermato rivolgendosi ai genitori.

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Una volta tornati dal laboratorio, i futuri navigatori del web hanno presentato il loro codice di comportamento (foto allegata) prima di andare a dormire dopo una serata ben riuscita e sicuramente costruttiva:

I 5 consigli per una bella vita online:

  • Controllo e sto attento a quello che faccio
  • Trovo qualche cosa che non è digitale ma che mi appassiona
  • Darsi un tempo preciso per le attività sullo schermo
  • Uso solo i programmi adatti alla mia età
  • Stare attenti alle informazioni personali che diamo

 

@jonnyMisra

Viaggiare per vivere: i ragazzi delle IV superiori in scena per Laiv Action

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en voyageUno dei temi più importanti de Il Piccolo Principe, uno dei più grandi racconti di tutti i tempi, è il viaggio: il viaggio per fare esperienza, per sfuggire alla monotonia, e per crescere spiritualmente. Tutti questi temi sono stati ripresi nello spettacolo delle classi IV Tecnico e Linguistico della Scuola ebraica di Milano En Voyage…Sì viaggiare!, diretto da Sacha Oliviero e Daniele Arzuffi e tenutosi Mercoledì 25 Maggio al Teatro Elfo Puccini.

Lo spettacolo, organizzato per la 9° edizione del Laiv Action Festival, consiste in una serie di riflessioni sul tema del viaggio presente nel capolavoro di Antoine De Saint-Exupery. Secondo quanto hanno dichiarato la Preside Esterina Dana e la Professoressa Vanessa Kamkhagi, i ragazzi hanno raccolto le proprie riflessioni in un unico copione corale in lingua francese, che è stato poi coordinato e modificato da Sacha Oliviero. Quest’ultimo ha raccontato che i ragazzi si sono divisi in gruppi, e che ognuno doveva scrivere cinque frasi sulle quali lui fatto un “montaggio testuale”. Ha continuato spiegando che gli adolescenti vogliono fare nuove esperienze ma allo stesso tempo restano legati alle proprie radici. Infatti, nella prima parte dello spettacolo i giovani hanno raccontato delle loro paure e timori, mentre nella seconda parte hanno pronunciato numerosi aforismi sul viaggio.

La caratteristica più bella dello spettacolo sta nel fatto che i ragazzi sono riusciti a creare il giusto equilibrio tra serietà e umorismo: infatti, mentre ognuno raccontava le proprie paure, ne è sorta fuori una molto vicina a noi: i social network. I ragazzi hanno saputo trattare anche un tema molto attuale, di cui Il Piccolo Principe avrebbe parlato se fosse stato scritto ai giorni nostri. Perché se da una parte i social ti permettono di restare in contatto con le persone, dall’altra ti isolano dal mondo, rendendoti più vicino e allo stesso tempo più lontano dagli altri.

“È stato molto impegnativo, ma mi ha anche dato molte soddisfazioni” dichiara Miriam Cones, che nella seconda parte ha dato prova di avere talento nel canto oltre che nella recitazione. “Io vorrei continuare con il teatro anche dopo il liceo, ma l’anno prossimo non potrò rifarlo perché abbiamo la maturità”.

Per coloro che non sono riusciti a venire, Sacha Oliviero ha dichiarato che lo spettacolo verrà replicato a dicembre nella scuola di Via Sally Mayer. Mi raccomando, non mancate!

Viaggi, formazione, gite didattiche, tutto per i ragazzi e i docenti

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Scuola: non solo in classe si impara

Finlandia, Israele, Biella: dalle antiche sinagoghe all’arte della lana,
 alle eccellenze didattiche del Nord Europa. Occasioni uniche per insegnanti
e alunni della Scuola della Comunità. Ecco come è andataSuomi 2016 (512)

Qual è il miglior sistema educativo del mondo? Quello della Finlandia! È quanto stabilito dai parametri OCSE-PISA che valutano la performance dei vari sistemi scolastici. Così, dal 13 al 16 marzo si è svolto un seminario per insegnanti proprio in Finlandia, organizzato da Arachim, la Sezione Educativa dell’ECJC, European Council of Jewish Communities insieme all’American Jewish Joint Distribution Committee. Trenta responsabili di altrettante scuole ebraiche europee si sono riuniti a Helsinki per conoscere il miglior impianto educativo del mondo.
La “Mission to Helsinki” è stata un momento formativo unico. Conoscere la realtà delle Scuole finlandesi, grazie alla perfetta organizzazione che ha permesso di incontrare professionisti in ogni campo dell’educazione, ha generato una riflessione profonda sulla “mission quotidiana” dei docenti.
Highlight del viaggio? Tutto! Quattro scuole visitate, compresa quella ebraica, con accompagnamento dei Presidi e insegnanti; le Academic Lectures con i responsabili del Ministero del’Educazione; Dirigenti attivi nella continua promozione di benessere e autonomia; un incontro speciale col famoso psichiatra Ben Furman; una visita agli HQ della Microsoft per conoscere le nuove sfide tecnologiche … per arrivare agli attesissimi momenti di analisi tra educatori, alla fine di ogni giornata di visite … tutto è stato occasione di riflessione e confronto sul significato dell’educazione.
Parola chiave: “Trust – Fiducia”. Fiducia nel lavoro dei docenti: l’insegnamento è uno dei lavori più ambiti in Finlandia, socialmente riconosciuto come fondamentale; fiducia assoluta che i bambini siano motore della loro stessa volontà di apprendere. Possono muoversi all’interno della scuola con estrema libertà, gli spazi sono tutti fruibili come luogo di apprendimento, che viene svolto spesso autonomamente o a coppie. Fiducia da parte del Ministero che tutto funzioni, e ciò si manifesta nel non richiedere alle scuole curriculum specifici e documenti progettuali o di verifica.
Per quanto riguarda la primaria italiana, pur tra mille difficoltà, il corpo docente, da sempre, ha sempre avuto delle intuizioni molto innovative.
Dal punto di vista professionale quindi molti spunti di grande interesse e alcune conferme; dal punto di vista sociale la nostra scuola sta entrando sempre più in relazione con le realtà scolastiche ebraiche europee, creando una rete di relazioni molto significativa.
Alla Comunità che ha accolto l’idea con entusiasmo e alla Fondazione Scuola, che ha promosso l’effettiva partecipazione al viaggio con la consueta attenzione alle necessità di innovazione che la scuola pone come istanze necessarie … Grazie, Todà, Kiitos!
Diana Segre
Israele Lacrime e sorrisi
Una strana teoria sostiene che lo scorrere del tempo viene scandito da eventi che si ripetono tra loro, che la percezione di alcuni attimi potrebbe facilmente riaffiorare in noi, se solo se ne presentasse l’occasione. E quando ciò accade, scopri che cinque anni si riducono ad una spanna, si sintetizzano in due settimane, in un semplice viaggio, nella lacrima che riga il viso, nel passo ripercorso sulle proprie origini. E così ti ritrovi in uno strano riflesso di te stesso. Da anni ormai la Scuola Ebraica di Milano si impegna in uno straordinario progetto che vede come protagonisti i ragazzi che frequentano il secondo anno del liceo: il viaggio in Israele. Studenti pieni di entusiasmo e di passione, che ogni anno si distinguono per il carico di emozioni che si portano appresso, che attendono impazienti il contatto con l’antico Muro del Pianto, come se esso solo bastasse per ricucire anni di storia che ci legano alla nostra Terra.
Così fu cinque anni fa, quando vissi questa memorabile esperienza con la mia classe. Così è stato quest’anno, quando ho ripetuto questa esperienza nelle vesti di animatore.
Lacrime di commozione, a Yad Vashem, o nel cimitero su Har Herzel, nella sezione dedicata ai soldati caduti in guerra. Lacrime di gioia, quelle accompagnate da una risata e dall’immancabile abbraccio dell’amico del cuore. Quelle che si versano di fronte ad Angelica Calò, in seguito a una splendida attività impregnata d’amore e di energie travolgenti. Quelle che si versano nel deserto del Neghev, quel luogo tanto lontano dalla frenesia delle città urbane, capace di insegnarci a chiudere la bocca e ad aprire il cuore, sentendo così per la prima volta quello che una celebre canzone degli anni sessanta definisce “Il suono del silenzio”.
Sopra a qualunque altra categoria, tuttavia, troviamo le lacrime versate per un amore nascente o un relazione andata in frantumi. Perché avere quindici anni significa proprio questo.
E non importa se ci si senta una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, un vulcano in piena eruzione. Avere quindici anni ti permette di scoprire il mondo con gli occhi pieni stupore, ad affrontare le difficoltà con uno spirito, un coraggio che ci abbandona nell’arco della crescita. Avere quindici anni significa respirare a pieni polmoni, cavalcare un cammello e sentirsi dei principi in sella al cavallo bianco. Significa sopra a qualsiasi altra cosa saper amare ed essere amati, dare e ricevere. Lo stesso scambio indispensabile che caratterizza, da sempre, lo Stato d’Israele.
Molteplici sono state le realtà mostrate ai nostri ragazzi: l’intreccio di odori e sapori, usi e costumi di un Paese che raccoglie in sé culture di ogni genere. Siamo riusciti a passare dai quartieri ultraortodossi di Gerusalemme, ai centri più avanzati della scienza e della tecnologia nei dintorni di Tel Aviv; dalla distesa di sabbia del Neghev, alla distesa di alberi del Golan.
Grazie alla preside Esterina Dana e ai professori Sara Bifulco e Daniele Cohenca, per la loro capacità di mettersi in gioco e trasmettere quelli che sono i veri valori della vita.
Grazie a chiunque renda possibile la realizzazione di quello che è molto più di un semplice viaggio, impegnandosi anno dopo anno a rendere questa esperienza sempre più ricca di contenuto e di significato.
Infine ai ventidue ragazzi che, attraverso il loro sorriso, mi hanno ricordato quanto io sia fortunato a vivere nel Paese più bello del mondo.
David Zebuloni

Biella: tra lanifici e sinagoghe
Giovedì 7 aprile le classi prime della scuola secondaria di primo grado si sono recate a Biella per visitare il lanificio Angelico, la sinagoga e la città.
Al Lanificio, accompagnati da una guida, abbiamo visitato i reparti produttivi. Questa azienda produce le stoffe che in seguito vengono inviate al cliente, il quale confeziona l’abito.
Abbiamo visitato il settore in cui si lavora la lana (una pecora produce circa 6 kg di lana all’anno). Abbiamo potuto osservare il processo per lavorarla, da quando è “lana sporca” a quando diventa un tessuto, attraverso le varie fasi di pettinatura, pulitura e lavaggio. Viene avvolta in una bobina e poi trasportata sulle “rocche”, dei coni su cui viene arrotolato il filo; c’è un grande macchinario, “cantre”, in cui le rocche sono disposte in file parallele, separate per colori. Collegato al “cantre” c’è l’orditoio, la macchina che raccoglie tutti i fili in una rocca molto grande. L’orditoio è composto dal pettine invergante, che serve per separare i fili e togliere i nodi, e dall’aspo che è un attrezzo la cui funzione è di trasferire i fili che, dopo essere stati sull’aspo, vengono trasportati sul subbio che è cosparso di cera per evitare che l’attrito rovini il filo. Qui ogni filo viene infilato in una maglia specifica e poi trasportato sul telaio che batte 800 colpi al minuto.
Esistono due tipi di telaio: a pinze e a getto d’aria. Dal telaio il tessuto finito viene spostato su un piano retroilluminato per controllare che non abbia difetti. Dopo la visita al lanificio Angelico siamo andati a visitare la sinagoga di Biella, nel quartiere ebraico. Non è visibile dalla strada, per via delle leggi restrittive che c’erano nel periodo in cui venne costruita. Quella di Biella è una piccola comunità che non ha mai superato i cento iscritti.
All’ingresso della sinagoga c’è un corridoio che sfocia in un piccolo cortile interno con una scala che porta alla sala principale del tempio. La sinagoga, abbandonata fino al 2004, è stata restaurata. Rav Somekh ha spiegato la storia della sinagoga e poi ha mostrato una ketubà del 1700, scritta da Moshe Yafè per la moglie Lea Treves. Disegnati sulla ketubà c’erano i due angeli (uno buono e uno cattivo) che sorvegliano ognuno di noi. Un video parlava del Sefer Torà più antico del mondo, che è stato scritto proprio a Biella nel 1250 circa e che solo recentemente è stato ritrovato.
Tamara Klein, Elisa Turone Sara Hassan, Beniamino Cohen, Gabriel Loloey, Nathan Sinai

 

“Che impresa ragazzi”, una serata su giovani, lavoro e nuove idee da lanciare sul mercato

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Alcuni ragazzi presentano il loro lavoro

Come trovare velocemente il prodotto desiderato nel labirinto dei supermarket, come cavarsela quando si è senza biglietto e si sale sull’autobus sperando non ci sia il controllore, piuttosto che quando diluvia o nevica o soffia un vento forte in che modo riuscire ad accendersi una sigaretta. Questi sono stati alcuni dei progetti che, collegando la didattica all’imprenditoria, lo scorso 7 giugno sono stati presentati davanti a imprenditori, docenti e genitori durante l’importante incontro “Che impresa, ragazzi!” organizzati dalla Comunità ebraica in collaborazione con la Feduf, Fondazione per L’Educazione Finanziaria e il Risparmio e la Global Thinking Foundation. Molto soddisfatti i professori, come l’insegnante di francese Vanessa Kamkhaji,  la preside Esterina Dana e il co-presidente della Comunità Raffaele Besso, che ha introdotto la presentazione dell’iniziativa ringraziando la Feduf e le professoresse Kamkhaji e Judith Luzzati, organizzatrici della serata.

Presenti all’incontro manager, amministratori delegati e esponenti della Comunità, dal presidente, al Segretario Generale Alfonso Sassun, alla consigliera Sara Modena, a Raffaele Turiel, ex consigliere e candidato alle elezioni Ucei.

Seguiti dai docenti, dal professor Sassun, al professor Sionne, alla professoressa Manna, i ragazzi delle terze e delle quarte superiori della scuola si sono impegnati a fondo elaborando idee e applicazioni da lanciare sul mercato e dimostrando – come hanno sottolineato la preside e gli ospiti della serata – talento, impegno e creatività. Dopo aver seguito solo due mattinate con la Feduf, ragazzi e professori si sono messi all’opera e martedì hanno presentato le loro idee, creando dei veri e propri business plan che hanno esposto in un’atmosfera calorosa e partecipe.

A seguire, verso le 22, si è tenuta la premiazione del progetto migliore che parteciperà assieme ad altre scuole al concorso, il prossimo 22 e il 23 settembre.

Tutto è cominciato con un ricco buffet nel giardino della scuola, in cui alcuni ragazzi prima delle selezioni hanno espresso il loro entusiasmo verso questa iniziativa. Fra questi Gabriele Lakunishok, fratello del cantante del gruppo “Mike and Carax”, ha sottolineato: “è stato molto stimolante mettersi in gioco, ognuno di noi ha formato coi compagni dei gruppi extrascolastici,dove ognuno si cimentava su progetti diversi”. Molto contento anche Gadi Hakimian, 16 anni, terza tecnico, che ha detto “è stata un’esperienza bellissima dove abbiamo imparato a lavorare in gruppo, sviluppando progetti e video pubblicitario per un’idea che si chiama Foundit e che permetterà di trovare velocemente i prodotti desiderati nei supermarket evitando di perdere ore di tempo grazie a un’applicazione che dal telefonino segnala già in che struttura e in che scaffale si trova il prodotto desiderato”.

Tante idee, progetti innovativi e pratici che hanno colpito l’attenzione della Giuria e dei suoi membri, come la giornalista di Radio 24 Debora Rosciani che ha raccontato: “ho letto tutti i progetti, tutti schematizzati secondo lo stesso format dando a loro la mia valutazione. Ho apprezzato subito l’intraprendenza di questi ragazzi e il fatto che abbiano a cuore le loro esigenze”.

Successivamente ha preso il via la serata coi saluti introduttivi della preside Esterina e del co-presidente Besso che hanno dato la parola agli ospiti come Giovanna Boggio Robutti, direttore generale della Feduf  e Claudia Segre, presidente della Giuria e della Global Thinking Foundation e ai ragazzi che hanno esposto i loro lavori pubblicamente stimolati dalle domande dei membri della Giuria. Fra i giurati, oltre a Debora Rosciani, conduttrice su Radio 24 della Rubrica Cuori e Denari, anche Ilan Jaffè, Responsabile ALM, Tesoreria Ubi Banca ed ex studente della scuola, Luigi Cimaschi, Amministratore delegato della Thompson Reuters, Katia Marino, HR Director Digital 360, Adriana Pierelli, General Manager BNY Mellon, Regional Executive Southern Europe.

In apertura la preside ha sottolineato la sua emozione ringraziando la Feduf e gli studenti delle terze e delle quarte superiori per “la passione, l’entusiasmo e l’impegno che hanno messo in questa iniziativa”. D”accordo anche il co-presidente Besso che ha specificato “siamo giunti al momento conclusivo e più atteso di questo programma scuola lavoro in questo progetto innovativo su cultura del risparmio e educazione finanziaria.” Rivolgendosi a studenti e docenti ha detto “vi siete trovati davanti a una sfida esaltante tesa a costruire dei progetti di start up dopo aver acquisito nozioni fondamentali in termini di cittadinanza economica che ritengo fondamentali per il vostro futuro nel mondo del lavoro e come imprenditori”.

Il co-presidente della Comunità Ebraica di Milano Raffaele Besso insieme a Giovanna Boggio Robutti, direttore generale della Feduf

Il co-presidente della Comunità Ebraica di Milano Raffaele Besso insieme a Giovanna Boggio Robutti, direttore generale Feduf

Soddisfatta anche Boggio Robutti, direttrice Feduf che ha ricordato come “questa idea è nata casualmente. Ho incontrato a un convegno Judith e in due giorni abbiamo deciso di metterla in pratica. Siamo una piccola organizzazione composta da cinque membri e intendiamo promuovere la cultura economica fra i cittadini italiani, la dignità del lavoro e del denaro e la legalità. Stasera c’è una bellissima energia con ragazzi che sanno esporre in maniera convincente i loro progetti”.

Dopo i saluti, le introduzioni e i ringraziamenti si è entrati nel vivo dell’iniziativa con gli studenti che hanno spiegato i progetti. A cominciare dalle quarta scientifico e dalla sua “Moto taxi”, un servizio che permette contattando guidatori di moto esperti, di accompagnare velocemente chi ne abbia bisogno, al lavoro o in aeroporto evitando code di traffico e spese di taxi. Pagando 1, 99 euro a chilometro, chiunque abbia bisogno di un motociclista che l’accompagni può contattarlo con un’applicazione e un sito a Milano e in tutta Italia risparmiando tempo e soldi.

Praticità, facilità e rapidità sono stati gli elementi dominanti delle proposte presentate dai giovani studenti, tutti fra i 16 e 17 anni, appartenenti alle terze e alle quarte dei licei scientifico e linguistico e dell’istituto tecnico. Vincitore della serata e molto applaudito, il progetto Foundit realizzato dai ragazzi della terza tecnico assieme ai docenti Manna, Sionne e Sassun, accompagnato da un efficace video pubblicitario. Il progetto consiste in un’applicazione in grado di localizzare velocemente il supermarket e lo scaffale  dove trovare il prodotto cercato, con le relative informazioni su qualità, data di scadenza e in caso di alimentari, valore nutrizionale. “Si tratta di un’idea molto utile – ha sottolineato uno dei ragazzi – sia per la gente comune che per i supermarket che pagando 300 euro annui possono inserire i loro prodotti nell’applicazione mentre con 500 euro possono inserire l’intera banca dati. Un modo semplice e veloce per avere il prodotto nelle tue mani”.

Sempre seguendo lo schema della presentazione pubblica seguita da vide – anche se alcune classi non disponevano del filmato e hanno dovuto spiegare solo oralmente e in sintesi di cosa trattassero le loro iniziative – in Aula Magna Benatoff sono stati esposti Happy ticket, progetto ambizioso della terza linguistico che intende mettere a punto delle macchinette alle fermate dell’autobus in accordo con Atm in modo che chi non ha il biglietto e non trova un’edicola vicina per acquistarlo possa sempre comprarlo e l’applicazione “Where are you? My way” che, messa a punto dal gruppo B della quarta scientifico,  con un braccialetto Gps  e un applicazione sullo smartphone permette ai genitori di sapere sempre dove sono i figli se corrono o si allontanano nei grandi spazi. Secondo l’idea esposta da Daniel Tedeschi lo strumento permetterebbe anche di trovare negozi con tanto di rating, amici e conoscenti in aeroporti, piuttosto che in ospedali o centri commerciali e in luoghi dove il telefonino solitamente non prende.

Interessanti anche Parfyoume con tanto di simpatico filmato realizzato dalla terza scientifico che attraverso apposite salviette profumate da applicare alla pelle elimina i cattivi odori del corpo dopo tante ore di ufficio o di classe, e Coverette, un contenitore da applicare alle sigarette in modo da poterle accendere nelle giornate piovose o ventose senza problemi. Da segnalare anche Rent della quarta scientifico, che si rivolge al mercato immobiliare e a chi cerca uno spazio da affittare per iniziative attraverso la creazione un’associazione no profit che aiuti a trovare strutture dismesse o in vendita.

Al termine della serata i membri della Giuria si sono riuniti per decidere i vincitori, mentre sia la Robutti che la preside Dana si sono complimentate per il livello “generalmente altissimo dei progetti e dei video”. Alla fine la premiazione ha decretato vincitore Foundit e la terza tecnico, che il prossimo 22 settembre si recherà a Roma per il concorso, mentre seconda classificata è stata l’idea Where are you e terza Rent.

Dal nido alla materna: alla scoperta dei nuovi spazi

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psicomotricita-lellaPer i bimbi della sezione Primavera è quasi giunto il momento di lasciare il “nido” e fare il grande passaggio alla Scuola dell’Infanzia; ed è così che le morot dei due ordini hanno organizzato delle attività al fine di far conoscere ai bambini i nuovi spazi che li accoglieranno nei prossimi anni.

Il primo incontro è avvenuto nelle due sezione dei 4 anni; i bambini più grandi hanno giocato con i piccoli ospiti con tutti i giochi a disposizione nelle classi. Successivamente tutti insieme hanno potuto divertirsi manipolando la “sabbia magica”.

Un secondo incontro è avvenuto nel salone blu “Gan Ora” con i bambini del primo anno della Scuola dell’Infanzia; è questo uno spazio già conosciuto dai bambini della sezione Primavera ma questa volta hanno trovato il materiale psicomotorio con il quale si sono sperimentati con tanta gioia e fantasia.

In ultimo lunedì 23 maggio tutte le insegnanti che accoglieranno il prossimo anno i nuovi bambini di tre anni hanno organizzato per loro una merenda e hanno regalato ad ogni bambino un quadernino chiedendo ai genitori di riempirlo, durante l’estate, di fotografie, disegni e qualsiasi ricordo delle vacanze. Questi quadernini accompagneranno i bimbi per tutto l’anno scolastico creando così una continuità tra casa e scuola, quando ne avranno voglia lo potranno sfogliare e condividere con i compagni tanti bei ricordi.

Le Morot del Nido e le Morot della Scuola dell’Infanzia

Grande successo della Scuola ebraica di Milano al concorso mondiale della ORT: 7 premi su 14

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UN'immagine del video di Yohav Aharoni, vincitore del 2° premio

Un ‘immagine del video di Yohav Aharoni, vincitore del 2° premio al World ORT STEM Communication Awards

Riuscire a spiegare un concetto scientifico o matematico in modo chiaro, avvincente, corretto nei contenuti e, se possibile, in inglese. Il tutto attraverso un video di 5 o massimo 10 minuti, originale e personale. Questa la sfida internazionale proposta da World ORT STEM Communication Awards  sulla scia di analoghe iniziative mondiali, quali il famoso https://breakthroughprize.org/  che alcuni mesi fa, ha premiato con ben 400.000 $ un giovane diciasettenne per un video divulgativo di 7 minuti sulla teoria della relatività speciale di Einstein.

E così i nostri studenti non si sono tirati indietro e hanno partecipato numerosi alla competizione, dedicando ore di lavoro per sceneggiare le narrazioni, montare i filmati registrati, riprodurre esperimenti scientifici in improvvisati laboratori casalinghi, e spostare mobili e arredi per trasformare i salotti di casa in piccoli set cinematografici. I risultati sono stati eccellenti e sono stati loro attributi ben 7 premi, concentrando sulla nostra scuola in massimo numero di vincite distribuite a livello mondiale.

I video vincitori, hanno dimostrato, secondo una giura di tecnici e non, capacità di coinvolgimento, passione e entusiasmo, qualità dell’informazione, approfondimento dei contenuti, accuratezza delle spiegazioni, competenza nella scelta dell’argomento e, immancabilmente, creatività e originalità. A tutto ciò si aggiungono le competenze tecniche dimostrate dai ragazzi nell’uso di applicativi per l’editing di video, per la produzione di animazioni e per la realizzazione del green-screen, cioè la sostituzione dello sfondo con immagini e video provenienti da produzioni diverse.

Tutti i video vincitori (il secondo posto e 350$ a Yoav Aharoni, premi runner-up con 200$ a testa  per Jonathan Rimini, Jordan Sasson, Jonathan Sciaky, Gabriele Lakunishok, Elia Nahum e Vidal Yahya) sono ora pubblicati sul sito  dove possono essere visionati insieme ad altri screencast (registrazioni schermo) prodotti dagli studenti negli ultimi anni per illustrare e risolvere i test ECDL Advanced, per descrivere i loro lavori informatici (programmi in Visual Basic e Java) e per raccogliere in siti personali a fine V i loro curricula e portfolio digitali.

Il prossimo obiettivo? Potrebbe essere il nuovo concorso MIUR- TED http://www.tedxyouthbologna.com/
esteso non solo all’area matematico-informatico-scientifica, ma anche all’ambito della musica, dell’arte (design moda e architettura) del pensiero critico e del giornalismo, delle start-up e idee imprenditoriali, della sostenibilità e dello sport.

Nel frattempo ‘giovani comunicatori e ricercatori crescono’, e due studentesse di I liceo (Dalia Somekh e Maya Suleyman) sono state selezionate per partecipare alla ORT Digital Skills Summer Camp in Bulgaria, mentre in via assolutamente straordinaria dalla ORT sono stati cercati i mezzi per accettare un ulteriore studente (rispetto ai soli 20 selezionati a livello mondiale) alla Summer Camp presso il Weizamm Institute e permettere così a entrambi i nostri studenti di IV liceo (Yoram Boccia e Daniele Sinigaglia) di parteciparvi. A detta infatti del referente Daniel Tysman che li ha intervistati, la loro preparazione e la qualità delle loro presentazioni erano tali da non rendere possibile escludere nessuno dei due dal percorso.

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Ricerca dirigente scolastico

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La Scuola della Comunità Ebraica di Milano, Istituto Paritario, intende trasmettere la memoria della storia, i valori della tradizione, della religione ebraica e fornire agli studenti una chiara coscienza della loro identità. L’istituzione opera in costante sinergia con il Rabbino Capo di Milano e le materie ebraiche sono parte integrante del curriculum scolastico accrescendo la qualità dell’offerta formativa e culturale.

con queste premesse

La Comunità Ebraica di Milano
Scuola della Comunità Ebraica di Milano

ricerca

Dirigente Scolastico

Il Professionista/ Manager, a diretto riporto del Segretario Generale e in collaborazione con il Rabbino Capo di Milano, avrà funzioni di gestione organizzativa, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane e finanziarie in un’ottica di efficacia e di efficienza .

in particolare si occuperà di:

Dirigere e coordinare le risorse umane
Controllare i costi e gestire il budget in funzione degli obiettivi strategici
Gestire i rapporti con il Consiglio della Comunità e con gli altri portatori di interesse al fine di assicurare la condivisione di responsabilità.
Elaborare rendicontazione sociale annuale
Ricercare finanziamenti e stringere accordi di rete attraverso un’analisi degli stakeholders presenti sul territorio
Sviluppare il sistema di gestione dell’istituzione, delle sue performance e del cambiamento, avvalersi di strumenti di valutazione atti a valorizzare le risorse e il merito
Presidiare in stretto raccordo con le Coordinatrici Didattiche i momenti strategici della progettazione formativa (POF, curriculo, progetti)
Garantire il rispetto delle normative ministeriali vigenti
Stipulare convenzioni volte a percorsi di orientamento in particolare con il mondo aziendale e sviluppare processi di internazionalizzazione.
Si richiede titolo di laurea, esperienza di management presso strutture scolastiche complesse e/o esperienza consolidata presso Enti pubblici o privati in attività educative e formative; necessario aggiornamento sulle normative ministeriali.

Completano il profilo, autorevolezza, doti di leadership, capacità relazionali e di problem solving, lavoro per obiettivi

Si offre contratto a due anni e retribuzione adeguata alla posizione e commisurata all’esperienza e al profilo

Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre il 16 settembre 2016 all’indirizzo mail miriam.levi@com-ebraicamilano.it           

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Scuola, il rilancio parte dalla Ort fra scienza, tecnologia e nuove generazioni

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I ragazzi della nostra scuola vincitori di un premio al concorso Stem della Ort, con Shmuel Sisso, ceo World Ort (a sinistra) e Roberto Jarach

In questa epoca tecnologica dove internet, il web e i nuovi media sono sempre più importanti, la scuola ha il compito di educare i giovani ai nuovi strumenti: questo il compito della Ort World, agenzia scolastica internazionale che rappresenta gli studi tecnici e linguistici in 90 Paesi, fra cui Israele, Stati Uniti e Inghilterra e a cui la scuola della Comunità è interamente affiliata, partecipando ai suoi progetti e alle sue iniziative. Una di queste è la serata “Educare per la vita: la scuola fra competenze digitali, culturali e etiche” svoltasi il 14 settembre nell’Aula Magna alla quale hanno partecipato personalità comunitarie e istituzionali.

A livello comunitario milanese e nazionale erano presenti il co-presidente Milo Hasbani, il vicepresidente Ucei, Roberto Jarach, l’assessore alle scuole Davide Hazan, l’assessore Ucei Livia Ottolenghi, la preside Dana Esterina e la docente Dany Maknouz che ha organizzato la serata e ha preparato con impegno i ragazzi all’importante concorso internazionale di video scientifici “Stem” dove sono stati premiati vari studenti della scuola fra i 14 e i 16 anni di età che si sono aggiudicati 7 dei 14 premi assegnati ai vincitori della competizione. Il tutto alla presenza di Shmuel Sisso, ceo World ORT, venuto appositramente da Londra per la serata.

Come istituzioni nazionali ha preso la parola Anna Brancaccio del Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha spiegato l’importanza delle tecnologie digitali nel sistema scolastico moderno soffermandosi sul dovere di trasformare “le conoscenze in competenze. Bisogna mettere in risalto le abilità dei ragazzi cercando di formare docenti e studenti e preparando il più possibile i ragazzi alle prove della vita pratica e del mondo del lavoro”.

La scuola ebraica è dunque pronta a nuove sfide e si conferma come grande laboratorio di idee, di insegnamenti e di giovani talenti. Una serata decisamente vivace con interventi, proiezioni di video realizzati dai ragazzi (vedi la media gallery di Mosaico) che hanno spiegato disinvoltamente al pubblico i loro filmati: dalla musica, ai buchi neri, al cosiddetto effetto “placebo” coi farmaci, al corpo umano, fino alla testimonianza di alcuni allievi dell’Ort sulla loro esperienza di ricerca presso l’autorevole istituto “Weizmann” di Gerusalemme in un campus estivo internazionale con ragazzi da tutto il mondo.

Nel programma hanno partecipato anche due ospiti internazionali come l’inglese Daniel Tysman di Ort World, agenzia scolastica internazionale che rappresenta gli studi tecnici e linguistici in 90 Paesi, fra cui Israele, Stati Uniti e Inghilterra e che ha lavorato in sinergia con la scuola in questi mesi. Fra gli interventi Roberto Jarach ha ringraziato Tysman e la professoressa Dany Maknouz per il loro aiuto in questi mesi sottolineandone gli sforzi per«rendere possibile questa serata importante e rilanciare una scuola come l’Ort con nuovi metodi, nuovi approcci che sappiano andare oltre alla scuola tradizionale. In questi anni questo indirizzo scolastico ha compito passi significativi, come la riapertura delle scuole ebraiche nei Paesi dell’ex Urss e il recupero di queste scuole in Israele dopo un periodo di crisi».

serata-ortMolto soddisfatti la preside Dana e l’assessore Hazan, che si è definito «molto felice di questa iniziativa che mette in risalto un liceo fondamentale come l’Ort che è il fiore all’occhiello delle scuole ebraiche del galut. Qui a Milano abbiamo 150 ragazzi in questo indirizzo e c’è bisogno di dare un futuro roseo alla scuola che in Italia attualmente sta soffrendo».

Da segnalare la parte dedicata alla premiazione dei ragazzi e dei loro video. A questo proposito la professoressa Dany Maknouz ha messo in risalto la bravura e l’autonomia di questi studenti che «hanno fatto tutto da soli. Io non sono intervenuta in nessuna maniera e semplicemente li ho lasciati fare per conto loro». La docente ha anche spiegato come «molte sono ancora le iniziative in cantiere per la scuola, tra cui l’idea di creare degli spazi di studio in cui la tecnologia si leghi alla tradizione ebraica, e in particolare con l’applicazione di un metodo di studio tipicamente ebraico e presente nelle yeshivot, la hevruta». Altra idea su cui si sta lavorando, la realizzazione di un digital camp a Trieste in cui far confluire studenti delle scuole ebraiche nazionali e del circuito internazionale della Ort.

A ritirare il premio, consistente in una somma di denaro in busta chiusa e in un certificato Stem, 7 studenti che hanno tenuto un breve discorso spiegando sinteticamente il loro lavoro.

Fra i premiati Gabriele Lakunischok, appassionato di musica, che ha spiegato simpaticamente il legame fra musica e fisica introducendo il suo video “Beatbox and music”. Jonathan Sciaky invece ha presentato il suo video semiserio  “Black Holes” sui buchi neri. Yoav Aharoni ha parlato del suo “From Energy to electricity” un breve studio sulla composizione chimica delle batterie. Vidal Yahia invece ha accennato il rapporto fra corpo e scienza e Elia Nahum ha presentato qualche immagine del suo video su medicine e effetto placebo, mentre Jonathan Rimini ha realizzato un filmato sui campi gravitazionali e Jordan Sassoon uno sul ‘momento di forze‘. Inoltre due studentesse di I liceo (Dalia Somekh e Maya Suleyman) sono state selezionate per partecipare alla ORT Digital Skills Summer Camp in Bulgaria.

In tema di applicazioni e video è stato chiamato sul palco anche il gruppo di studenti che hanno partecipato quest’estate al Summer Camp del Weitzman come Daniele Sinigallia e Yoram Boccia che hanno descritto questa esperienza come “estremamente divertente e formativa”. Nell’ultima parte fra i ragazzi, Joelle Bassal ha spiegato la sua applicazione “Tikkun Olam” che è un dispositivo telefonico per persone disabili e le aiuta a comunicare coi loro parenti con un software. Un’app che già dal titolo è di grande importanza e altruismo.

A questo proposito Rav Arbib ha enfatizzato l’importanza di questa applicazione e di aiutare gli altri. “Uno dei pilastri del mondo” ha detto “secondo i Maestri dei Pirkè Avot è l’altruismo, il compiere buone azioni”. Infine l’assessore Ucei Livia Ottolenghi ha portato i saluti dell’Unione complimentandosi con l’iniziativa perché “il digitale rappresenta il futuro e bisogna cercare di valorizzare e potenziare il lavoro che l’Ort sta facendo in questo senso”.

In chiusura Dany Maknouz e Roberto Jarach hanno ringraziato gli ospiti e il pubblico e il vicepresidente Ucei ha ricordato commosso la preside Paola Sereni, scomparsa a luglio che “avrebbe compiuto 90 anni pochi giorni fa e che sarebbe stata contenta di vedere una scuola volta al futuro e all’innovazione come questa”.

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Paola Sereni: Leopardi e Dante, le sue passioni, i suoi allievi. E la Scuola ebraica prima di tutto

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Insegnante e Preside di generazioni di ebrei milanesi, lascia un’eredità di affetti e cultura

Paola Sereni quando accolse a Scuola l'allora Sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Paola Sereni quando accolse a Scuola l’allora Sindaco di Milano Giuliano Pisapia

Un clima afoso e tropicale ha accompagnato l’ultimo viaggio di Paola Sereni, amata insegnante ed ex Preside della Scuola Ebraica, mancata all’età di 89 anni, nella notte tra il 10 e l’11 luglio. Uscito dalla RSA, il feretro ha fatto una sosta davanti all’ingresso della sua amata scuola ed è stato accompagnato da una folla di 500 persone tra insegnanti, amici e ex allievi. I post e i necrologi ospitati sul sito della Comunità, Mosaico, sono ad oggi arrivati a quasi 200, le sue lezioni video hanno raggiunto oltre 4000 visualizzazioni in tre giorni. Per renderle omaggio, pubblichiamo qui di seguito un estratto dei post usciti sul sito e il discorso pronunciato da Esterina Dana, attuale Preside della Scuola Ebraica ed ex allieva della Sereni.

Esterina Dana
Oggi siamo qui per dare l’ultimo saluto alla Professoressa Paola Sereni Rosenzweig. Ci siamo fermati davanti alla sua scuola, dove trascorreva il maggior numero di ore della sua giornata. Preside, Assessore alle scuole, Consigliere Ucei, Direttore  del Nuovo Convegno, la Sereni era intimamente e profondamente un’insegnante. Per lei l’insegnamento era una passione travolgente. Ogni lezione era un’avventura che lei condiva con una dote affabulatoria ipnotica.
Nessuno di noi è uscito illeso da questa straordinaria e amorevole capacità di coinvolgimento. Paola è stata una donna eccezionale, un modello di vita e professionalità e ha insegnato fino alla fine dei suoi giorni, preparando le lezioni come se fossero la prima della sua vita. Generosa di sé, ha amato i suoi studenti, li ha aiutati quando erano in difficoltà e li ha seguiti da adulti diventandone amica e sostegno. Con questo amore per i giovani esprimeva la sua fiducia nel futuro.  Lei, più di chiunque altro, aveva capito che la scuola è l’epicentro non solo della nostra Comunità, ma della società stessa.
Ora ci lascia, ma di lei se ne va la parte più piccola, il corpo. Resta invece la sua eredità più grande: l’amore per la cultura, la capacità di combattere, il gusto per la bellezza e l’amore incondizionato per la vita. Quando ho comunicato a una persona a me molto vicina che la Sereni è mancata, questa mi ha risposta con sicurezza: la Sereni è immortale. Ho capito. È vero. Vorrei lasciarla andare per il suo ultimo viaggio nell’infinito dei cieli con una poesia, L’Infinito di Giacomo Leopardi. «Sempre caro mi fu quest’ermo colle…».

I POST TRATTI DA MOSAICO
Sul sito Mosaico, abbiamo aperto i commenti ai nostri lettori. Sono arrivati centinaia di messaggi, ricordi, omaggi a Paola Sereni. Eccone alcuni:
Lynn Alice Laniado:
Eccomi Paola, sei stata presente anche dopo la scuola, hai conosciuto i miei figli, le mie speranze, i miei dolori. Una telefonata ogni tanto, una visitina, tante parole. Io a Venezia ma con un pezzo di cuore sempre a Milano. E ti ricordo. E dietro di me, al lavoro, un piccolo quadretto scritto a mano, visibile ai miei pazienti, recita: “ben lo sappiamo, un pover’uom tu sei, e il vento ce lo disse…” … e ti penso. E ci sei, poiché insegnare, l’ho capito nel tempo, significa letteralmente “lasciare un solco”. E tu lo hai lasciato in me, e non solo in me. Quanto amavo le tue lezioni, le tante tante poesie imparate a memoria e mai dimenticate, la tua passione, il tuo rigore, la tua umanità. Forse non te lo ricordi quel giorno in cui portasti in classe, terza media, un giradischi e un disco, vinile, sì, puro vinile…Addio Lugano bella…incredibile, ma vero, dicesti che dovevamo sapere che cosa significava. Quella eri tu, vera, autentica, sincera. Che doti rare nel nostro mondo, allora, come oggi. L’ho imparato, Paola, sono stata sincera e corretta, almeno credo, certe volte mi sono arrabbiata con te perché mi è costato molto. Mi piaceva scrivere, mi piaceva la letteratura, e i pomeriggi indimenticabili da Feltrinelli, in via Manzoni, “andate, guardate, scegliete un libro”. Non si è mai soli se si ama leggere, dicevi. È poco dirti grazie, ma dimmi tu, “…che vuoi che diciam dunque al cimitero…?” domani, saremo in tanti, la nostra presenza, il nostro affetto, la nostra gratitudine diranno ai tuoi nipoti molto più di quanto potremo mai esprimere con le parole. Fabio Lopez:
Ci sono (poche) persone che segnano un’epoca e rappresentano una identità; Paola Sereni è fra queste. Nel vociare frastornato di una Comunità dove dati sette ebrei ci sono otto sinagoghe, lei ha tenuto sempre la barra dritta rappresentando per tutti un faro, una roccia. Un sapere profondo che ha trasmesso, con equilibrio, a tutta la Keillah, nessuno escluso, credo. Non è stata mia insegnante, ma parte stretta della nostra cerchia di amici con cui si sono condivisi momenti lieti e difficoltà. Un pezzo della nostra vita che si è chiusa.
Claudio Vercelli:
Arrivederci Paola, un caro e intenso commiato. La terra saprà esserti lieve, ne sono certo. L’impronta l’hai lasciata, non ne dubitare. Tra molti.
Diana Ottolenghi:
Paola, ricordo ancora adesso, dopo più di 40 anni, le tue lezioni, sempre chiare e precise. Pensa che un anno fa ho incontrato in una trattoria, casualmente, una persona che non conoscevo. E parlando di tante cose mi ha raccontato di un corso tenuto da un’insegnante eccezionale all’Umanitaria: eri tu….
Emanuele Fiano:
Questo lungo omaggio di amore che qui si legge Paola, ti accompagnerà ovunque. Hai seminato amore e riconoscenza e tutto ti viene restituito. Sei stata per noi che qui scriviamo, maestra e amica, punto di riferimento che non si sostituisce, fino all’ultima volta mi hai chiesto come andava la politica. Che ti ha sempre interessata, ma che veniva dopo la tua passione per la cultura. La terra ti sia lieve e la tua passione continui a passeggiare in cielo. Un abbraccio.
Netali Nissim:
Che vuoto profondo. Ci mancheranno la sua dignità, la sua integrità, la sua passione, il suo amore e la sua dedizione! Lei, simbolo umano di un mondo che non c’è più… e quanto mi sarebbe piaciuto farlo conoscere ai miei figli. Una donna dai principi saldi e dai valori chiari, capace di prendere posizione sempre e comunque, insegnando attraverso il suo esempio a lottare e a credere in se stessi e nella vita. È stata preside e prof di generazioni di persone che l’hanno amata, temuta, rispettata e ammirata.
Rimarrà per sempre nei nostri cuori. Baruch Dayan Haemeth
Joice Anter:
Cara Prof, ti ho sempre chiamato così, tu ridevi e io dicevo per me sei sempre la prof! Dopo tanti anni ci siamo ritrovate e sei diventata la compagna straordinaria di due bellissime avventure: la biblioteca e il volontariato.
Giulio Disegni:
L’ho conosciuta nei diversi Congressi dell’UCEI, di cui è stata Consigliera. La ricordo come una gran donna, appassionata, equilibrata, con una classe innata e una passione “dentro” per le “cose” ebraiche, la cultura, la storia.
Naghmeh:
Paola Sereni, donna straordinaria, preside insostituibile, prof unica, è stata per me non solo un’insegnante ma una maestra di vita. Mi ha insegnato l’amore, la passione, la gioia di vivere, la dignità, mi ha insegnato cosa significhi fare bene il proprio lavoro. In una delle ultime lezioni su Foscolo ci ha ricordato come la morte ci tolga il piacere di godere della bellezza, della natura, della poesia, ma se si sopravvive nel ricordo dei propri cari, non si muore mai. Io la ricorderò seduta a gambe incrociate sopra la cattedra a spiegare, la ricorderò sulla soglia della porta della Presidenza a riprendere tutti quelli che entravano in ritardo alla prima ora, la ricorderò mai ferma, sempre indomita, vibrante, una donna piena di calore, che ha vissuto ogni minuto della sua vita al massimo. Come quest’ultimo anno in cui ha lottato come una leonessa, per la vita che tanto amava. “…e l’armonia vince di mille secoli il silenzio”. Che il suo ricordo sia di benedizione.
Tomer:
La “mia” Preside e prof, rispettata, temuta ed amata da tutta una generazione di allievi. A molte persone fortunate di aver potuto ascoltarti come insegnante hai trasmesso i mezzi per comprendere la bellezza della lingua italiana ed imparare ad amarla. Sei stata il pilastro della scuola e ti porteremo sempre nel cuore. Grazie Paola
Simonetta Diena:
Cara Paola, sei stata la nostra professoressa quando “Noi credevamo”. Le nostre passioni, i nostri entusiasmi sono stati da te coltivati e nutriti. Avevi una rara capacità di trasmettere un pensiero e un ordine, un metodo nella letteratura. Ricordo quanto tutto ciò sia rimasto in noi, traccia indelebile di te e del tuo mondo. Ti saluto con rimpianto e con amore.

 

 

Enrico Finzi: «Aveva il dono di segnare le vite degli altri»
Era, certo, una grande insegnante, appassionata e appassionante. Colta, innamorata della cultura. Una persona generosa e affettiva. Una leader naturale, apprezzabile e apprezzata. Una bella donna, che aveva saputo invecchiare bene, senza trucchi. Uno di quei rari individui che hanno il dono di segnare a fondo tante vite di altri. Tutto ciò è stato ricordato nei tantissimi messaggi su Mosaico, nei ricordi pubblici e privati della calda Milano di luglio: tutti impregnati di emozione, come raramente accade. Eppure qualcosa di Paola è rimasto solo accennato, forse perché poteva a volte sembrare un difetto (e invece era la radice della sua verità umana).
Gli amori, anzitutto: per Gianni, l’adorato marito, che pur criticava con benevola ironìa; per le figlie, a volte problematiche in anni difficili ma sempre protette (l’hanno ripagata – a partire da Caterina – con un’assistenza dolce ed energica); per i nipoti, seguiti con intensa sollecitudine.
Alcuni tratti non sempre graditi: l’intransigenza etica e culturale, la severità caustica di taluni giudizi, l’intolleranza per i cretini e i fondamentalisti (di ogni risma), un certo narcisismo, l’insofferenza alle critiche, l’inarrestabile attivismo da protagonista.
E poi, rimarchevoli, alcune certezze permanenti: quelle tipiche di certo ebraismo italiano novecentesco, laico e ostile alle ‘chiusure’ di molti rabbini, pro-Israele ma criticissimo nei confronti delle destre israeliane, nettamente antifascista e di sinistra (Paola fu sempre una supporter del PCI, pur non condividendone tutte le posizioni).
Una grande persona, anzi ‘una grande’ come dicevano al funerale due sue ex-studentesse: grande nei pregi e nei difetti, indissolubilmente impastati come capita solo agli individui veri.

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Due insegnanti che hanno dato un’impronta indimenticabile

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Mario Brociner e Olga Saltiel lasciano la Scuola

Mario Brociner

Mario Brociner

Si dice che nessuno è insostituibile, che tutti siamo preziosi e nessuno è indispensabile. Ma ho sempre ritenuto che questa fosse una frase di circostanza. Insisto nell’affermare invece che non è vero: ogni individuo è un universo unico e irripetibile i cui aspetti caratteristici, anche i più comuni, appartengono solo a lui, anzi sono lui. Così è anche per il prof. Mario Brociner, il quale scende dalla nostra barca per salire su un’altra che lo porterà verso lidi nuovi, non sperimentati, pieni di sorprese, dolori e gioie diverse. Lui non lo sa che, nei nostri cuori, egli è immortale; che ciascuno di noi, colleghi e studenti, ha assorbito un po’ del suo essere attraverso il suo dire. Indimenticabile la sua “erre”, inimitabile, se non da studenti dalla sagace dote di osservazione, il gesto delle mani, il modo di camminare, quello dello strizzare gli occhi. Ammirevole la sua capacità di arrabbiarsi e di “farsela passare” poco dopo. La sua eleganza nel porgere e nel comunicare sono sempre stati indice, per me, di uno stile raffinato, anche nelle battute un po’ ironiche, ma mai sarcastiche, semmai, al contrario, intrise di una saggia e amabile bonomia.
Mario Brociner è Mario Brociner, uno dei tanti unici uomini che popolano questo mondo e che noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere e frequentare. E quindi grazie Mario per esserci stato, per aver condiviso con noi le bufere e i rivolgimenti del mondo della scuola, ma anche le risate e i successi.
E grazie per la pazienza certosina con cui per anni hai sopportato le nostre proteste per il famigerato Orario. Che il tuo nuovo viaggio ti porti dove desideri e riempia il tuo tempo di molti affetti.
Esterina Dana

Olga Saltiel

Olga Saltiel

Queste poche righe non sono certo sufficienti a ringraziare la morá Olga Saltiel per tutti questi anni nei quali ha profuso amore, entusiasmo e gioia ai suoi alunni. Piena di vitalità, sempre coinvolgente, generosa e mai indifferente, ha fatto crescere generazioni di bambine e bambini in questa sua scuola nella quale, come ama ripetere, è entrata all’asilo, così si chiamava allora, e ha proseguito, senza soluzione di continuità, per giungere nelle classi elementari come morà, fresca di diploma magistrale. Olga è tante cose, ma forse una caratteristica che la contraddistingue particolarmente è la generosità di sé. Lo sanno bene i suoi alunni, per i quali spendeva se stessa senza riserve, non permettendo a nessun ostacolo di fermarla se si trattava di risolvere un problema di qualche bambino, dedicando ore ed energie fino a che la strada fosse spianata. Olga ci ha sempre coinvolte con la sua ferma convinzione che la scuola elementare sia un momento di apprendimento da esperire attraverso la gioia e l’allegria di scoprire il mondo intorno a noi. Sostenitrice dell’idea “se faccio imparo” ha sempre saputo proporre ai suoi ragazzi attività che hanno instillato l’idea che attraverso l’azione e la partecipazione si cresce nel mondo. Generazioni di bambini hanno avuto la fortuna di passare cinque anni importanti accanto a una morà che li capiva al primo sguardo, captava le loro energie e accoglieva i loro momenti di stanchezza. Olga è questo: morà. Morà per persone di tutte le età che hanno impostato tra i banchi delle sue aule il loro modo di apprendere, ascoltando le sue storie “animate” e diventando autonomi nel cercare fonti e materiali per le loro ricerche. Ma è anche collega e amica per noi, che ci siamo rinvigorite insieme a lei e speriamo di godere ancora della sua forza vitale e della sua energia. Nel frattempo, lei non invecchia mai: ha sempre ventisei anni, come sanno bene i suoi alunni! Grazie Olga! Un forte abbraccio da tutte noi.
Morot e Morim della Scuola Primaria

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Corso gratuito introduttivo di Primo Soccorso

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Corso di rianimazione

Mercoledì 19 Ottobre, dalle ore 15 alle ore 18, l’Associazione Amici del Maghen David Adom Italia Onlus, in collaborazione con l’AME, offre a tutti i ragazzi dei licei delle scuole ebraiche di Milano e ai movimenti giovanili ebraici di Milano, un corso gratuito introduttivo di Primo Soccorso.

Il corso, tenuto dalla Dott.ssa Elena Assi, anestesista e rianimatrice presso l’Ospedale San Paolo di Milano, si focalizzerà sulla rianimazione e avrà luogo nell’Aula Magna della Scuola Ebraica di Milano, via Sally Mayer 4/6.

Si ringraziano la Preside, Prof.ssa Esterina Dana e la Vicepreside Prof.ssa Carla Sleiter, per la gentile collaborazione.

 

 

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L’ultimo saluto alla morà Mirella Camerino

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Il giorno di Simhàt Tora LA MORÀ Mirella Camerino z”l ci ha lasciati per sempre.

Figlia di questa scuola, che ha frequentato dall’Infanzia al Diploma Magistrale, per moltissimi anni è stata un personaggio importantissimo della Scuola Primaria e dell’Infanzia, nella sua duplice veste di Morà e Vicaria (questa parola la faceva sempre sorridere).

Dotata di una brillante intelligenza e di una capacità inusuale di precorrere i tempi e guardare al futuro, aveva anche un’incredibile sensibilità e attenzione nei confronti dei bambini con difficoltà.  Grazie a questo connubio è stata promotrice da una parte di idee innovative come l’introduzione delle nuove tecnologie o le lavagne interattive in ogni classe, prima di tutti, ma anche della formazione di un gruppo di lavoro, che negli anni è cresciuto ed ha approfondito le proprie competenze, dedicandosi ai bambini in difficoltà.

Questa dedizione ha permesso alla nostra Scuola di essere conosciuta e riconosciuta sul territorio come avanguardia nell’attenzione alle difficoltà di apprendimento.
Schiva e apparentemente fragile, mostrava una determinazione e una forza incredibili quando si trattava di difendere i diritti ed il bene dei bambini, che per lei erano il centro di ogni interesse, come lo era la Scuola.

La Morà Mirella lascia dietro di sé un grandissimo vuoto, nei cuori dei suoi tanti allievi, dei colleghi e di tutte le persone che hanno lavorato con lei e l’hanno conosciuta ed apprezzata in tutti questi anni.

Un abbraccio alla sua famiglia da tutti noi.

Grazie Mir, ci mancherai!

A nome di tutti quelli che ti hanno voluto bene,

Morà Claudia

 

 

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